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lunedì 22 agosto 2011

Domani Partenza!!!!!!

Ci siamo ... finalmente ci siamo ... 

Domani Martedì 22-08-2011 il quartetto di amici partirà all'insegna de "Il viaggio nelle dolomiti".

Aggiorneremo questo blog, e forse qualcosa anche su FB, descrivendo ed inserendo foto del nostro viaggio per i rifugi della Val di Fassa.

A presto...

lunedì 11 luglio 2011

Allenamento alla Diga di Ridracoli.

Diga di Ridracoli 10-07-2011

Splendida giornata passata all'insegna del divertimento e dell'amicizia, in quel della Diga di Ridracoli, quella passata dagli avventurieri che fra poco più di un mese intraprenderanno l'esperienza de "Il viaggio delle dolomiti".
Naturalmente non è mancata nè la fatica nè il sudore per lo sforzo compiuto ma il quartetto partito insieme con mogli e morose a carico hanno dimostrato di poter concludere brillantemente i quattro giorni sulle alte vie Dolomitiche.
L'inizio non prometteva bene infatti c'è stata da fare una fatica immane per portare l'immensa quantità di viveri preparati dalle mogli/morose che sicuramente ha inciso sulla camminata che ha seguito l'arrivo al rifugio "Cà di sopra" dove abbiamo sistemato il campus.
Partiti dal rifugio "Ca di Sopra" con l'aggiunta della temeraria Silvia siamo partiti sul sentiero 535 alla volta della foresta della Lama.
Tutto procedeva per il meglio e ci stavamo divertendo dato che il percorso sotto bosco offriva un ombra splendida ed un'atmosfera unica sulla diga di Ridracoli.
Ad un certo punto però ci siamo accorti che forse non eravamo sul sentiero giusto ed infatti dopo pochi minuti, dopo poco più di 2 ore di cammino, ci siamo ritrovati in uno spiazzo verde fra la folta vegetazione, fra due fabbricati di cui uno abitato, con vista sulla diga, denominato "La Seghettina".
Qua abbiamo capito di aver sbagliato strada ed è esploso un pò di affanno prima per capire come si avesse fatto ad arrivare fino lì dato che la foresta della Lama è in tutt'altra direzione e secondo per capire come tornarci a casa. Nel guardare la cartina ci siamo accorti che c'era un ragazzo che era accampato nei pressi di una delle due case presenti in questa radura e lo abbiamo avvicinato per chiedere informazioni.
Fortunatamente abbiamo trovato in lui un'ottima guida e un'ottima compagnia.
Bè c'è da dire che all'inizio non ci aveva ispirato gran fiducia dato che partendo per tornare al rifugio Cà di Sopra ci siamo avventurati nel bosco senza seguire un sentiero determinato e segnato e quindi andando a puro "SENTIMENTO" o meglio ancora "ALLA CAZZO DI CANE" fra il bosco.
Bè comunque dopo non poche scarpinate su e giù per i boschi e guadando fiumi siamo riusciti a tornare al rifugio in orario per gustare il delizioso pranzo preparato da mogli e morose.
Sicuramente abbiamo svolto un ottimo allenamento, non senza faticare, anzi, è stata più dura di quello che ci aspettassimo ma abbiamo raggiunto tutti la meta e per questo c'è da congratularsi con tutti ma sopratutto vorrei elogiare la Silvia che ha veramente stupito tutti noi e vorrei ringraziare il nostro "Rambo" Giuseppe che ci ha riportato al Rifugio, anche alla "CAZZO DI CANE".

ALLA PROSSIMA .... !!!!

lunedì 27 giugno 2011

Informazioni sui rifugi.

Pubblico qualche notizia sui rifugi che visiteremo.
Martedì 23 Agosto : Rifugio Roda di Vaèl :   

Il Rifugio Roda di Vaèl è situato sulla Sella del Ciampaz a quota 2283 m sl.l.m. nel mezzo del gruppo del Catinaccio. E' uno dei rifugi di riferimento per il Gruppo del Catinaccio e quando fu ampliato e rimodernato, la sala fu intitolata a uno degli arrampicatori più valenti della storia dell'alpinismo dolomitico: Marino Scenico. Ancora oggi le vie di Marino Stenico sono selettive. Proprietà della SAT, Società Alpini Tridentini, è gestito dalla Guida Alpina Bruno Deluca, che è sempre a Vostra disposizione per consigliarVi al meglio, sia che vogliate intraprendere uno dei tanti giri nel gruppo, sia che vogliate percorrere le splendide ferrate della Roda di Vael o del Majarè o una delle molteplici Vie alpinistiche. 


Mercoledì 24 Agosto : Rifugio Re Alberto :

Il rifugio re Alberto si trova nel cuore del Catinaccio a mt. 2621, al confine con la Val di Fassa ma ancora sul terreno del Sudtirolo, nel comune di Tires-Tiers, in una conca, quella del “Gartl” circondata da immense bastionate dolomitiche come la Croda di re Laurino, la parete nord del Catinaccio e le celebri Torri del Vajolet, guglie fantastiche, snelle ed eleganti!! Dal rifugio pare di poter toccare con mano la torre Delago, Stabeler e Winkler, chiamate così dal nome del loro primo scalatore. Rifugio Re Alberto, di proprietà privata è gestito da: Pallotta Valeria.


Giovedì 25 Agosto : Rifugio Antermoia :

Non a caso il gestore è un vero Uomo prima che un grande alpinista. Ed è qui che trova dimora durante la stagione estiva. Qui dove tutto è essenziale e nulla può essere demandato al caso.  
Un rifugio. Un posto di passaggio per alpinisti; una meta degli appassionati di montagna; un'esperienza dolomitica che lascia memorie di paesaggi unici... ma in fondo un luogo di ritrovo vero! Con tanti amici. Dove persone che amano ritrovar anche se stesse vivranno in un ambiente raro e carico di energie.  Il rifugio è gestito dal Sig. Almo Giambisi
.


Date del viaggio.

Sono state decise le date de "Il viaggio nelle Dolomiti".  L'avventura comincerà il giorno 23 Agosto 2011 e si concluderà il giorno 26 Agosto 2011.
Sono anche stati prenotati tutti i rifugi; questa la sequenza.
Martedì 23 Agosto dormiremo al rifugio "Roda de Vael";
Mercoledì 24 Agosto dormiremo al "Rifugio Re Alberto";
Giovedì 25 Agosto dormiremo al "Rifugio Antermoia".
Venerdì 26 Agosto ritorno a casa.


A presto.

mercoledì 27 aprile 2011

Programma del viaggio :

4° Giorno


Dislivello :     Mt. 1550

Durata :         5  Ore

Sentieri :       583, 
540, 544
Difficoltà :     E - EEA

Dal Lago d'Antermoia a quota 2498 mt. assecondando le caratteristiche ondulazioni dei Lastei di Antermoia si raggiunge il Passo Lausa a 2720 mt.  Scendendo un tratto ripido si raggiunge l'arida e sassosa Val di Lausa fino al Lago di Larsec 2365 mt. Seguendo il sentiero 583 si passo per il Passo delle Scalette tramite funi metalliche che agevolano la discesa fino al Rifugio Gardeccia a quota 1950 mt.





Dal Rifugio Gardeccia si scende tramite sentiero n. 540 al Rifugio Ciampedì e seguendo sentiero n. 544 si arriva a Vigo di Fassa, a quota 1400 mt., da dove si ripartirà per tornare a Villachiaviche di Cesena.

Programma del viaggio :

3° Giorno





Dislivello :     Mt. 1650

Durata :         6  Ore

Sentieri :       542s, 585, 584
Difficoltà :     E - EEA



Dal Rifugio Re Alberto tramite una gola di roccette e ghiaione si scende al Rifugio Vajolet a 2243 mt., che sorge su uno spalto roccioso alle Porte Neigre, ai piedi della Punta Emma e allo sbocco del Gartl, la conca dominata dalle tre Torri del Vajolet.






Con il largo sentiero 584 si sale alla testata della Valle del Vajolet, tagliandone le ghiaie, fino al Rifugio Passo Principe 2600 mt. sul valico omonimo.  Seguendo le indicazioni, per detriti, si sale all'attacco della ferrata: ci si alza da sinistra a destra in un canale (funi) e superato il primo salto roccioso si perviene ad una cengia obliqua.  La si percorre fin sotto una parete da dove si cala di poco per riprendere l'ascesa lungo una esposta cengia.  Si raggiunge il caratteristico cengione obliquo della montagna, e per roccette un po' friabili che richiedono prudenza, si perviene alla cresta sommitale e alla croce del Catinaccio d'Antermoia 3002 mt., eccezzionale balcone sulle Dolomiti di Fassa.



Si scende a nord-est per via attrezzata, e per cengia, rocce, un canale e una selletta si toccano le ghiaie della Forcella d'Antermoia e della conca di Antermoia a 2700 mt.  Sui detriti si risale brevemente al vicino Passo d'Antermoia 2770 mt, dove ci si affaccia sulla valle del Vajolet. Da qui si scende fino al Rifugio Antermoia a quota 2498 mt. dove si passa la notte.



Programma del viaggio :

2° Giorno







Dislivello :     Mt. 1150
Durata :         5  Ore 1/2
Sentieri :       541, 542s
Difficoltà :     E - EEA


Con partenza dal Rifugio Roda de Vael si sale fino al passo delle Cigolade seguendo il sentiero 541 per circa 270 mt..








Seguendo lo stesso sentiero fra percorsi rocciosi e pietraie si giunge al passo delle Coronelle ad un'altezza di Mt. 2630 e alla Forcia di Davoi.




Seguendo sempre il sentiero n. 541 si scende di circa 300 mt. al rifugio Fronza a quota 2339 mt.
Dietro il rifugio Fronza alle Coronelle si sale con il sentiero 542 allo zoccolo roccioso sovrastante, immediatamente sopra la costruzione, per roccette e cenge.  Superato lo scalino roccioso si perviene sulla grande fascia detritica sotto la parete ovest della Cresta di Davoi.  Si taglia a sinistra un ghiaione su sentierino, fino all'attacco della via ferrata di Passo Santner, sotto le rocce della Cima Catinaccio.  

Per funi si sale a gradoni e terrazzi, poi si prosegue per cammini mai verticali e alcuni intagli.  Raggiunto un intaglio a fessura, si cala in una gola con "neve".  Passati alle rocce al di là, si sale lungo la corda fissa dapprima a destra, poi a sinistra, sbucando così sul ciglio roccioso ai piedi della Cima Catinaccio e a pochi passi dal Passo Santner 2734 Mt., con l'omonimo rifugio che sorge a pochi metri dal precipizio.





Si scende per ghiaie nella stupenda conca del Gartl ai piedi delle Torri del Vajolet fino al Rifugio Re Alberto dove passeremo la notte a 2621 Mt.







Programma del viaggio :

1° Giorno

Dislivello :     Mt. 880
Durata :         3  Ore
Sentieri :       547, 545
Difficoltà :     E

Dopo il viaggio in auto di 405 Km da percorrere in 4 ore circa ed arrivati a Vigo di Fassa parte "Il Viaggio nelle Dolomiti".
Dalla statale n. 241 nei pressi della frazione Vigo di Fassa (circa 1400 Mt.) si stacca un sentiero (n. 547) che si dirige ad ovest e varcato un ponte, continua sulla sinistra orografica del rio di Valle che scende dall'ampio anfiteatro del Vajolon.  Dopo alcuni metri si passa sulla destra del rio e, con ripida salita, si perviene in località Spes Bose a 1767 metri.  Si prosegue per pascoli, continuando a varcare il piccolo rio, fino in prossimità della testata della valle.


Giunti al bivio a quota 2028 metri si piega a sinistra sul sentiero n. 545 che risale il fianco del Vajolon in vista della poderosa parete della Roda de Vael e ci si dirige verso la sella di Ciampaz dove sorge il rifugio.  Sosta per la notte.

Programma del viaggio - Avvertenze e sigle di valutazione.

Per valutare i percorsi da effettuare utilizzerò alcune delle sigle della scala CAI per differenziare l'impegno richiesto dagli itenerari che seguiremo nei quattro giorni sulle Dolomiti.

E - Escursionistico :

Itinerari che si svolgono su sentieri di ogni genere, oppure su evidenti tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua dove, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli.  Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate.  Possono svolgersi su pendii ripidi, dove tuttavia i tratti esposti sono in genere protetti o assicurati (cavi).  Possono avere singoli passaggi, o tratti brevi su roccia, non esposti, non faticosi nè impegnativi, grazie alla presenza di attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l'uso di attrezzature (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orintamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell'ambiente alpino, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Costituiscono la grande maggioranza dei percorsi escursionistici sulle montagne italiane.

EE - per escursionisti esperti :

Si tratta di itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoverso su terreni particolari.  Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce e di erba, o di rocce e detriti).  Terreno vario, anche a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.).  Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minore impegno).  Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all'apparenza senza crepacci (perchè il loro attraversamento richiederebbe l'uso della corda e della piccozza, nonchè la conoscenza delle relative manovre di assicurazione).  Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell'ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguate.  Per i percorsi attrezzati è inoltre necessario conoscere l'uso dei dispositivi di autoassicurazione (moschettoni, dissipatore, imbragatura, cordini).

EEA - per escursionisti esperti, con attrezzature :

Questa sigla si utilizza per certi percorsi attrezzati o vie ferrate, al fine di preavvertire l'escursionista che l'itinerario richiede l'uso dei dispositivi di autoassicurazione.